Alessandrini ipertassati: ma a che fine?

Comune di AlessandriaL’enfasi con cui, nei giorni scorsi, si è esultato per il previsto mandato di pagamento della prima tranche 2012 (sì, leggete bene: 2012) delle spettanze dovute dal Comune di Alessandria al Cissaca è sicuramente eccessiva.
Certo, non si può non apprezzare la trasparenza con cui, ancora ieri, Palazzo Rosso ha divulgato l’elenco dettagliato di una serie di prossimi pagamenti arretrati ad alcuni fornitori esterni e partecipate. Va però ricordato che, nel caso del Cissaca, stiamo parlando di circa 750 mila euro, su quasi 3 milioni di contributo dovuto per servizi sociali obbligatori. Non fuochi d’artifico insomma, o feste in piazza.

Tralasciando l’enorme debito pregresso (che fino a fine 2011 ricade sotto le regole del dissesto, quindi campa cavallo), rimane da capire quanti di questi euri saranno destinati al pagamento delle cooperative sociali che vantano dal Comune (in buona parte appunto tramite l’incolpevole Consorzio socio assistenziale) crediti tali da mettere a rischio la sopravvivenza stessa delle strutture. E parliamo di realtà che, attraverso fior di professionità, offrono prestazioni specialistiche ad anziani in casa di riposo o con assistenza domestica, minori con difficoltà famigliari, persone alle prese con disagi fisici e psichici di ogni tipo. Insomma, questa dovrebbe essere la prima ruota del carro di una società civile, e non l’ultima, come nei fatti accade.

Certo, poi arriveranno le risorse del fondo di rotazione, e a giugno la nuova rata Imu, per cui per un po’ la situazione dovrebbe normalizzarsi. Ma a quale prezzo? La coperta rimane corta, cortissima. Basta parlare in queste settimane con gli alessandrini per capire che, per molti di loro, far fronte alla raffica mostruosa di aumenti di tutti i balzelli comunali (in attesa tra l’altro della nuova tassa rifiuti, la Tares) sta diventando un incubo. E tutto ciò senza che si percepiscano miglioramenti sostanziali sul fronte dei servizi ricevuti: la condizione delle strade, per fare un esempio concreto, è ormai da allarme rosso persino in città, mentre nelle vaste periferia della Fraschetta ci sono già interi percorsi off limits, a meno di non essere dotati di automezzi blindati.

Sul fronte spazzatura, poi, la realtà con tutti i suoi punti interrogativi la conosciamo, e siamo in attesa di capire cosa accadrà all’Amiu nei prossimi mesi: i lavoratori sono interessati giustamente agli aspetti societari e contrattuali, ma per tutti noi cittadini diventa non meno importante capire se il servizio che strapaghiamo verrà erogato a livelli qualitativi accettabili. E poi ci sono Atm, Amag, Aspal e altre realtà non meno preoccupate, ma anche preoccupanti dal punto di vista dei contribuenti. Vorremmo capire insomma se davvero gli euri che, da quest’anno e per almeno altri quattro (ma nessuno di noi ha mai visto diminuire balzelli e tariffe pubbliche, quindi..) ci verranno sistematicamente sfilati dalle tasche serviranno davvero a finanziare il risanamento del “sistema” Palazzo Rosso, o solo a conservarlo così com’è, e come non ci piace. Non è una differenza da poco.

2 risposte a "Alessandrini ipertassati: ma a che fine?"

  1. Buon giorno, Sig. Grassano

    avevo assistito all’incontro con il Sindaco organizzato da Associazione Cultura e Sviluppo tenutosi il 4 ottobre 2012:

    “I primi mesi della Giunta Rossa. Quale futuro per Alessandria?
    prof.ssa Maria Rita Rossa (all’incontro prenderanno parte Assessori e Consiglieri Comunali di maggioranza e opposizione ”

    In tale occasione il Sindaco aveva tra le altre cose portato un paragone tra la raccolta rifiuti eseguita da una ditta composta di 45 maestranze in Lomellina su un bacino di 95000 utenti e la raccolta rifiuti eseguita dall’Amiu su un bacino di utenze paragonabile.

    Il sindaco però non ha detto quante maestranze sono impiegate dall’ AMIU per eseguire la raccolta rifiuti.

    Buona giornata a lei.

    • scusatemi se sono parte in causa e quindi posso , il bacino è ben più ampio perchè comprende comuni che fanno parte del consorzio di bacino più i numerosi sobborghi.. si parla di altri numeri. Le maestranze come le vuoi chiamare tu sono 193. e nel giro di dipendenti amiu sono già stati lasciati a casa circa 55 ….lavoratorilavoratorilavoratorich.

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